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Coppettazione

La coppettazione è una terapia complementare usata come ausilio nelle tecniche di massaggio. Appartiene al patrimonio della medicina tradizionale cinese, ma nel corso degli anni è stata integrata nei metodi di cura classici occidentali per trattare i più comuni disturbi muscolo-scheletrici.  Grazie al suo effetto antalgico favorisce la circolazione dei fluidi e il trattamento di possibili aderenze dei tessuti.

Tradizionalmente la coppettazione si esegue usando le coppette a gruppi di quattro, sei o dieci. Le coppette sono solitamente lasciate sul corpo per  5-20 minuti. I siti più comuni di applicazione sono schiena, torace, addome, glutei e aeree con abbondante muscolo. I postumi della coppettazione si manifestano con edema ed echimosi in una caratteristica disposizione circolare. Questi lividi possono richiedere diversi giorni o diverse settimane per essere riassorbiti.

La coppettazione è molto utile per alleviare dolori muscolari, rimette in circolo i liquidi nel corpo e aiuta tutti gli organi interni. È ottima anche per alleviare dolori causati da freddo o poco movimento, come nei casi di artrosi e di arti inferiori e superiori costantemente freddi per via dell’umidità.

Questa tecnica è ottima per sbloccare il sistema sanguigno e quello linfatico. Un esempio sul versante della circolazione sanguigna riguarda casi di amemorrea o problemi di pulizia del sangue o colesterolo.

Chi può beneficiare della coppettazione?

 

Della coppettazione possono beneficiarne sportivi, per alleviare tensioni e contratture muscolari, anziani, per alleviare le sintomatologie dolorose dell’apparato locomotore, come dolori cervicali e lombalgie, e per tutte quelle persone che lamentano senso di pesantezza agli arti inferiori, persone che svolgono lavori usuranti che tendono a sovraccaricare specifici distretti muscolari.

A chi sconsigliamo la coppettazione?

 

La coppettazione è considerata una tecnica sicura ma, dal momento che la regola prima è non nuocere, presenta alcune controindicazioni per cui si sconsiglia a donne in stato di gravidanza e bambini. è inoltre sconsigliata a chi soffre di artrite, diabete grave, neuropatie, a chi ha fratture ossee, eccetera.